(di Francesco De Filippo)
RICCARDO ILLY, L'ARTE DEI PRODOTTI
ECCELLENTI (La nave di Teseo; pp. 272, euro 17,00). Lui la
chiama Incanto, termine che potrebbe essere sintetizzato come
l'emozione che suscitano prodotti eccezionali associati un
design accurato. Insomma, quel bene che soltanto gli italiani
sanno produrre, coniugando esperienza e alta qualità condensate
nel senso estetico che gli abitanti della Penisola sin dagli
antichi romani hanno sviluppato e introiettato. Riccardo Illy,
presidente di Polo del Gusto, la sub-holding del Gruppo Illy che
riunisce marchi d'eccellenza del mondo Food&Beverage che da
sempre unisce prodotti eccezionali a un design bello e
raffinato, ha scritto un libro sull'argomento, "L'arte dei
prodotti eccellenti", sintesi di sobrietà, filosofia e bellezza
applicati all'industria.
I Quattro Pilastri dell'Incanto Illy li riassume così: "la
percezione da parte dei consumatori della assoluta superiorità
dei prodotti, cioè della perfezione; una filiera esclusiva senza
possibile riscontro nel mercato dei prodotti industriali di
massa; le materie prime della migliore qualità disponibile;
attenzione ampia e approfondita ai problemi di sostenibilità
sociale, ambientale ed economica". Quasi un dovere quello
estetico, poiché "anche quando tutta l'economia è in difficoltà
bisogna mantenere l'Incanto, cioè mantenere un prodotto di alta
qualità". Appunto, "anche quando la concorrenza potrebbe cercare
tutte le possibilità per ridurre i costi", indica Riccardo Illy,
"contento di aver dedicato la vita a fare molto, ma molto bene,
cose semplici". D'altronde, credo che questo sia il senso del
grande piacere di Incanto."
C'è un distinguo da fare per evitare di cadere in equivoci:
il riferimento sociale di cui parla il libro non è una upper
class velleitaria, vanitosa e forse cafona, ma quella fascia di
persone disposta a pagare qualche euro in più della media, per
avere un prodotto di alta qualità (non fine a se stesso ma che
si traduca in benessere). "Proprio come il benessere non dipende
necessariamente dal denaro, così la qualità non dipende
necessariamente dal costo. La qualità consiste nel dare al
cliente un'idea, un messaggio, un sapore ... qualcosa di più".
Occorre una educazione: "Spesso quando le persone diventano
ricche per la prima volta il loro istinto è comprare di più,
un'altra macchina, più vestiti. Cercano le cose più rare, che
portano all'estinzione di specie animali già a rischio. Forse
comprano più cibo di quello che possono mangiare. Il nostro
obiettivo è convincere i nostri clienti ad acquistare in modo
consapevole. Si può guidare solo un'auto alla volta o mangiare
solo una certa quantità di cibo".
Questo è il quinto libro di Riccardo Illy, ed è un prodotto
d'importazione, poiché è stato pubblicato un anno fa circa negli
Stati Uniti (HarperCollins) per essere poi notato da Elisabetta
Sgarbi che lo ha fatto tradurre e pubblicare. Il testo nasce da
un corso tenuto dall' imprenditore a una Summer school dal
titolo "Qualità dirompente", in cui sono prese ad esempio
aziende come Zegna, Riva 1920, Domori, Damman Frères.
Uomo che guarda in avanti con l'umiltà di chi è sempre
disposto ad apprendere: "Si impara bene insegnando agli altri".
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