"Continuare le collaborazioni a
livello internazionale è importantissimo; bisogna tenere aperti
i ponti, la scienza è uno strumento di dialogo. E invece non
solo a livello politico ma anche all'interno della comunità
scientifica si stanno sviluppando allergie a collaborazioni con
Paesi che chiaramente sono dalla parte del torto per ovvii
motivi". E' il messaggio che Sandro Scandolo, coordinatore della
ricerca all' International Centre for Theoretical Physics (Ictp)
di Trieste, lancia in occasione della Giornata internazionale
della scienza per la Pace e lo sviluppo che cade il 10 novembre.
"Il Cern ha annunciato che nel 2024 sospenderà ogni
collaborazione con la Russia", ha detto, ricordando che la
indicazione dei vari governi europei ai centri di ricerca è
cessare relazioni di ricerca con Mosca. "Conosco personalmente
scienziati russi che sono colpiti dalle sanzioni scientifiche
anche se personalmente sono in disaccordo con quanto sta
succedendo nel Paese a livello politico", ha aggiunto. Dunque,
"è importante che gli scienziati si rendano conto che questo è
un problema per la scienza - ha continuato Scandolo - che invece
dovrebbe rimanere un territorio neutrale. 'Possiamo dividerci
per le idee politiche e religiose, ma davanti a un'equazione
matematica siamo tutti d'accordo', diceva il fondatore
dell'Ictp, Abdul Salam", ha ricordato. "La scienza è
riconosciuta a livello internazionale come uno strumento
diplomatico proprio per la sua capacità di mettere attorno a un
tavolo persone di Paesi che altrimenti non si sarebbero mai
parlati". Non è un caso se l'Ictp, a Trieste, confine
meridionale dell'ex cortina di ferro, è stato storicamente "in
anni difficili luogo dove si è continuato a fare ricerca
internazionale. Era l'unico posto dove gli scienziati sovietici
potevano dialogare con quelli americani". Tant'è che anche ora
il centro ospita ancora colleghi russi: "Abbiamo realizzato un
programma per l'accoglienza di scienziati ucraini, ma non per
questo abbiamo chiuso i ponti con la Russia", ha concluso.
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