Sono aumentate nei primi nove mesi
del 2022, rispetto al 2021, le persone che si sono rivolte al
Centro di ascolto "Sergio Peschier" della Caritas di Trieste. Un
incremento collegato anche al flusso di sfollati a causa della
guerra in Ucraina. E' quanto emerge da un report della Caritas
diocesana diffuso in occasione della VI Giornata mondiale dei
poveri.
In generale, nel 2021 sono state aiutate attraverso i vari
servizi oltre 5.000 persone, tra residenti e richiedenti
protezione internazionale. Di questi, 850 sono minorenni. L'anno
scorso i beneficiari del Centro di ascolto sono stati 794; nel
2022, da gennaio a settembre, 832. Tra gli utenti tende ad
aumentare la presenza di over 55 anni (329 nel 2021, il 41%;
345 nel 2022). "Si tratta - spiega la Caritas - perlopiù di
persone che non riescono a rientrare nel mercato del lavoro in
modo stabile oppure di chi ne è uscito ma la pensione non gli
consente di condurre una vita dignitosa". Tra i minori residenti
supportati dal Centro, il 74% ha tra 0 e 14 anni e il 43%
include bambini da 0 a 4 anni.
Tramite i servizi del Centro di ascolto, da gennaio 2022 a
oggi sono stati erogati anche 37.896 euro per pagare le bollette
delle famiglie in situazione di disagio.
Nel 2021, riferisce il report, all'Emporio della Solidarietà
- il servizio che sostiene chi è in povertà alimentare - hanno
avuto accesso 966 persone; tra questi, 159 nuclei familiari con
figli minori. Gli under 18 sostenuti sono stati 291. Inoltre,
circa 74 persone sono disabili. Da gennaio 2022 a oggi si sono
rivolte all'Emporio 959 persone, "dati che sembrano confermare
il trend dell'anno precedente".
Per quanto riguarda infine l'emergenza Ucraina, la Caritas ha
accolto a Trieste 268 persone, 182 femmine e 86 maschi, in
prevalenza donne con bambini. Il Centro di ascolto ha sostenuto
213 nuclei che non erano inseriti nel sistema di accoglienza
predisposto dallo Stato, persone che hanno preferito essere
ospitate da amici o parenti già residenti in Italia.
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