Scendono al di sotto delle 100
mila unità (99.461) le sedi di impresa in Friuli Venezia Giulia.
Erano 115mila a inizio Duemila, 116.497 nel 2006. Negli ultimi
tre mesi si è registrato anche un calo delle imprese attive:
dalle 89.040 del 30 giugno alle 87.784 del 30 settembre, per un
totale di 1.256 imprese in meno. Sono i dati elaborati
dall'Ufficio Studi di Confartigianato Imprese di Udine, che ha
individuato come principale causa di tale flessione l'attività
di aggiornamento nei registri camerali effettuata dalle Camere
di Commercio di Pordenone e Udine e della Venezia Giulia.
Un fenomeno, quindi, su cui non inciderebbero ancora gli
aumenti delle bollette e il caro materiali di questi ultimi
mesi. "Non si evidenzia per il momento un allarme causato da una
crescita delle chiusure di natura congiunturale - spiega infatti
il Rapporto redatto da Nicola Serio - poiché tali effetti,
determinati dall'attuale aumento esponenziale delle bollette
elettriche, se ci saranno, saranno eventualmente visibili nei
dati statistici dell'ultimo trimestre 2022 e del primo trimestre
del 2023". Le cancellazioni dai registri delle Cciaa sono
riconducibili "alle cessazioni d'ufficio di imprese non
operative, che andrebbero spalmate negli ultimi 3-5 anni".
Anche per le imprese artigiane si rileva una forte crescita
delle imprese cancellate tra luglio e settembre del 2022 (827),
+204% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L'aumento
dipende dalle 524 cancellazioni d'ufficio, concentrate nelle
province friulane, del terzo trimestre 2022. Escludendo le
cessazioni d'ufficio, le chiusure congiunturali di imprese
artigiane (303) sono in calo rispetto al secondo trimestre (356)
e in crescita ma abbastanza limitata sullo stesso periodo del
2021. Il saldo congiunturale tra iscrizioni (361) e cessazioni
non d'ufficio (303) è stato positivo (+58), mentre il saldo
demografico complessivo è stato negativo (-466), con un effetto
depressivo anche sullo stock di imprese artigiane attive a fine
settembre.
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