"Potrebbe sembrare
azzardato ma non è sbagliato definire irredentistiche le
battaglie degli ucraini per riconquistare le terre occupate dai
russi. Irredentismo è un termine riportato in auge dalla
tragedia ucraina, nonostante la derivazione dalla religione". A
sostenerlo è stato lo scrittore e storico triestino Pierluigi
Sabatti, nel corso del suo intervento, ieri, ospite della
rassegna "I Colloqui dell' abbazia. Il viaggio della carta
geografica di Livio Felluga", curata da Elda Felluga e
Margherita Reguitti. Sabatti ha condotto l'incontro dal titolo
"L'irredentismo, che cosa resta? A cent'anni dalla fine della
Grande Guerra, che cosa è rimasto nella nostra politica e
cultura".
Per capire questo movimento lo scrittore cha scelto le figure
di tre intellettuali triestini: Pasquale Besenghi degli Ughi,
Scipio Slataper e Teodoro Mayer, fondatore e direttore de
giornale Il Piccolo, al quale Pierluigi Sabatti " ha dedicato il
libro "Il Piccolo di Teodoro Mayer", edito da Istituto regionale
per la Storia della Resistenza e dell'Età contemporanea nel
Friuli Venezia Giulia.
La rassegna è organizzata dalla Fondazione Abbazia di
Rosazzo, Livio Felluga, Vigne Museum associazione culturale, il
Comune di Manzano e con il sostegno di Banca Intesa SanPaolo.
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