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Migranti: ogni giorno decine di irregolari in arrivo a Trieste

Migranti: ogni giorno decine di irregolari in arrivo a Trieste

Volontari, 'la situazione in città è pesante da mesi'

TRIESTE, 25 agosto 2023, 19:00

Redazione ANSA

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Da mesi è di alcune decine di persone ogni giorno il numero dei migranti in arrivo a Trieste, città terminale della rotta balcanica. A questi bisogna aggiungere, per quanto riguarda la regione Friuli Venezia Giulia, anche gli arrivi a Gorizia, città di frontiera, e quelli a Tarvisio (Udine).
    C'è un doppio problema che si sta verificando, secondo gli esperti, in questi ultimi mesi ed è quello di un aumento dei migranti irregolari in arrivo a Trieste, ma anche la mancata ricollocazione dei migranti in altri centri di altre regioni italiane.
    "La situazione nel capoluogo è molto pesante da mesi e si sta aggravando nell'indifferenza apparente delle autorità", dice Gian Andrea Franchi, che con la moglie Lorena Fornasir ha fondato l'associazione Linea d'Ombra Odv.
    Ogni sera, dalle 18 fino talvolta alle 2 del mattino, spiega Franchi, un gruppo di volontari dell'associazione raggiunge piazza Libertà, vicino alla stazione ferroviaria, punto di ritrovo e di stazionamento dei migranti. A loro viene offerto cibo e assistenza. "La missione dell'associazione è di assistere, anche dal punto di vista sanitario, i migranti in transito - ricorda Franchi - ieri sera ad esempio erano una settantina. Ma da qualche tempo la situazione è molto peggiorata, perché alle persone in transito si aggiungono oltre 400 migranti in accoglienza, che non possono usufruire di strutture perché piene. Quindi vivono per strada o in una struttura vicino alla stazione, il silos. Sono soggetti a patologie per mancanza di igiene, sono frustrati, si verificano anche tensioni e momenti di conflitto. Lunedì ad esempio ci siamo visti costretti a interrompere la distribuzione di cibo perché 300-400 persone si accalcavano attorno a noi che eravamo 3-4".
    Linea d'ombra cerca di dare loro "carne, pollo arrosto, che compriamo al supermercato". "In un mese abbiamo speso 35mila euro per scarpe, abbigliamento, cibo e farmaci - afferma Fornasir - queste sono persone costrette a condizioni subumane, abbandonate in strada. Siamo gli unici a occuparci di queste creature, sorretti da una grande solidarietà privata".
   

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