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Assunti 1/o trimestre, Friuli in coda, traina la Venezia Giulia

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Indagine Ires su dati Inps, stabile numero nuove assunzioni

UDINE, 20 luglio 2024, 14:23

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Nei primi tre mesi del 2024, in base ai dati forniti dall'Inps, il numero di assunzioni in Fvg nel settore privato è diminuito solo dello 0,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso: nelle ex province di Udine e Pordenone si osservano, invece, delle flessioni dei nuovi rapporti di lavoro attivati (rispettivamente -3,1% e -1,2%), mentre in quelle di Trieste (+3,1%) e Gorizia (+5,9%) le dinamiche sono di segno opposto.
    Lo ha reso noto oggi Alessandro Russo, ricercatore dell'Ires Fvg, che ha rielaborato dati Inps. In particolare, si rileva una flessione del numero di nuovi contratti di lavoro in somministrazione (-8,2%, pari a 613 assunzioni in meno) e a tempo indeterminato (-6,1%, che equivale a -408 unità).
    "Tali variazioni negative - ha spiegato Russo - sono compensate dagli incrementi di assunzioni di lavoratori stagionali (+24,1%, 599 in più) e con contratto intermittente (+10%, +383 assunzioni), tipicamente connesse al comparto turistico". Questi aumentano nelle province di Udine (+24,4%) e Gorizia (+26,5), i rapporti di lavoro intermittente nella Destra Tagliamento (+12,4%) e nel territorio udinese (+18,1%). Le nuove assunzioni a tempo indeterminato diminuiscono nell'isontino (-13,1%) e nella provincia di Udine (-8,4%).
    Le assunzioni in somministrazione aumentano a Trieste (+19,2%) e a Gorizia (+26,1%), subiscono un calo a Pordenone (-7,3%) e soprattutto a Udine (-23,9%). L'area giuliana è l'unica in cui si registra un incremento delle assunzioni in apprendistato (+18,5%).
    Tra gennaio e marzo 2024 le cessazioni dei rapporti di lavoro sono aumentate (+1,9%) e le dimissioni dei costituiscono ancora la motivazione principale dell'interruzione dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato. Le regioni con l'incidenza più elevata di rapporti cessati dopo almeno un anno dalla data di attivazione nel 2023 sono stati: il Piemonte (24,1%), la Lombardia (23,2%), il Veneto (22,8%) e il Friuli Venezia Giulia (20,3%, contro un valore medio nazionale pari al 16,5%).
    Dall'analisi emerge anche che nel periodo gennaio-maggio 2024 sono state autorizzate quasi 7,5 milioni di ore di cassa integrazione, 1,8 in più nel confronto con lo stesso periodo dell'anno precedente (+30,6%).
   

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