Fusion for Energy (F4E), in
collaborazione con Ansaldo Nucleare, Westinghouse e Walter
Tosto, ha completato la produzione del primo settore europeo del
vacuum vessel per Iter, il più grande esperimento internazionale
sulla fusione. Il traguardo è stato celebrato oggi durante una
cerimonia a Monfalcone (Gorizia).
La fabbricazione si basa su dieci anni di lavoro che hanno
coinvolto direttamente più di 150 professionisti e almeno 15
aziende di tutta Europa. F4E, che gestisce il contributo europeo
a Iter, pari a quasi la metà del progetto, ha creato insieme ai
suoi partner "una catena di approvvigionamento unica nel suo
genere - spiega una nota - sostenuta da competenze e capacità di
produrre componenti complessi per i futuri reattori a fusione".
Il vacuum vessel può essere descritto "come un massiccio
contenitore a doppia parete che ospiterà la reazione di
fusione". Il vacuum vessel di Iter è composto da nove settori.
L'Europa ne fornirà 5 e la Repubblica di Corea i restanti 4. Il
componente ha un diametro di 19,4 metri, un'altezza di 11,4
metri e un peso di circa 5.200 tonnellate.
Per produrre il primo settore europeo sono state necessarie
oltre 20mila ore di lavorazione e almeno 100mila ore di
saldatura. Due dei segmenti (1 e 4) sono stati prodotti nella
sede Westinghouse di Monfalcone, mentre gli altri due (2 e 3)
nella sede Walter Tosto di Chieti. I segmenti sono stati
assemblati e poi saldati. Il settore è in partenza dall'Italia a
settembre per raggiungere via mare Fos-sur-Mer, il porto
industriale di Marsiglia. Poi sarà caricato su un rimorchio e
trasportato al sito Iter. Gli altri quattro settori europei sono
in produzione - conclude la nota - e saranno consegnati nei
prossimi due anni.
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