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Ungaretti poeta e soldato nel progetto di Goldin

Ungaretti poeta e soldato nel progetto di Goldin

Tra Gorizia e Monfalcone due mostre, due documentari, un film

GORIZIA, 23 ottobre 2024, 15:00

Redazione ANSA

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(di Elisabetta Stefanelli) "Più che una mostra è un viaggio" che parte dalla pittura, attraversa la poesia e la storia diventa due mostre, un film, due documentari. È "Ungaretti poeta e soldato" che dal Museo Santa Chiara di Gorizia arriva fino a Monfalcone dove alla Galleria comunale d'arte contemporanea approda con "Da Boccioni a Martini" ovvero "Arte nelle Venezie al tempo di Ungaretti sul Carso", sempre dal 26 ottobre al 4 marzo.
    "Quando ho iniziato a pensare a questo progetto - spiega Marco Goldin - l'idea era di chiedere ad un certo numero di artisti di dipingere il Carso, il corso dell'Isonzo e il volto del poeta. La mostra di Gorizia mi fa così tornare alle mie origini e all'amore per la pittura del mio tempo. Poi ha preso corpo dentro di me il desiderio di raccontare questi due anni di Ungaretti: sul Carso con Lucio Fabi la storia di Ungaretti soldato nel primo documentario. Serviva qualcosa di diverso, un docufilm che mescola tutto, linguaggio filmico, le animazioni i montaggi, le musiche di Remo Anzovino e la parte letteraria. Con l'attore Gilberto Colla e il suo lavoro sulla lettura".
    Poi ne è nato un secondo documentario che è uno straordinario incontro tra lo stesso Goldin e il poeta Paolo Ruffilli che esplora la sostanza dell'opera di Ungaretti 'Il Porto Sepolto', l'assolutezza del suo fare poetico. Quindi un itinerario artistico completo, interdisciplinare come nello spirito di Goldin, con al centro Ungaretti artista che genera arte, ispirando altri artisti che hanno dato vita ad opere nel suo nome. Così a Gorizia "Ungaretti poeta e soldato" al Museo di Santa Chiara - entrambi gli appuntamenti nell'ambito di Go! 2025 - raccoglie ritratti del poeta e paesaggi dei suoi luoghi nelle opere di 12 artisti e sabato 26 ottobre sarà inaugurata da un concerto evento con Anzovino e lo stesso Goldin. Che tra l'altro da gennaio lavoreranno insieme anche nel progetto di un nuovo spettacolo teatrale. "Un progetto diverso questo, dopo aver fatto più di 400 mostre nella mia vita - spiega ancora Goldin -, in più festeggio con Ungaretti 40 anni di curatela e celebro la mia grande passione per la parola. Un progetto difficile da raccontare, solo il film e i due documentari sono un'ora e quaranta. È dedicato ad Enzo Canero perché lui è stato il primo a chiamarmi per Gorizia 2025, erano i giorni prima di ferragosto 2022, e andai subito con l'idea della mostra Confini". Confini, da Tuner a Monet a Hopper, verrà inaugurata l'11 ottobre del 2025 e sarà visitabile fino al 12 aprile 2026 negli spazi di Villa Manin a Passariano di Codroipo.
    "La poesia è sempre un invito al lettore ad essere più umano" dice Ungaretti in un'intervista con un gruppo di ragazzi riproposta nel documentario con Ruffilli. E le sue parole contro la guerra sono sempre durissime: per questo alla fine il grande progetto artistico di Goldin tra Gorizia e Monfalcone in queste zone, che oltre un secolo dopo portano ancora i segni della guerra, sembra avere oggi i colori di quel verde che il poeta aveva ritrovato cinquant'anni dopo sul Carso e gli era sembrato un segno felice di rinascita e di pace.
   

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