"Il mercato del greggio è forse quello più globale che esista, di una flessibilità e di una rapidità rare, per cui gli operatori di questo mercato in presenza di sanzioni, di difficoltà, sono molto preparati nel modificare le rotte di approvvigionamento".
Ne discende che, "anche in caso di dazi importanti, cosa estremamente improbabile, l'impatto sarebbe insignificante sulle attività della Siot perché quasi tutte le nostre forniture e i nostri approvvigionamenti, ben oltre il 90 per cento, sono da paesi europei".
Lo ha detto all'ANSA Alessio Lilli, Presidente di SIOT
e General Manager del Gruppo TAL, Società Italiana Oleodotto
Transalpino che gestisce la parte italiana degli oltre 750
chilometri dell'infrastruttura energetica.
Proprio questa flessibilità e rapidità ha consentito alla
Siot - che da Trieste rifornisce di greggio principalmente
Austria, Baviera e Cechia - di passare pressoché indenne
attraverso le recenti difficoltà causate dagli incerti fenomeni
geopolitici. Non hanno creato problemi le sanzioni alla Russia:
"Il greggio russo è sempre stato sotto il 10 per cento, quindi
quando sono cominciate le sanzioni vere, nel dicembre 2023, non
ha creato alcun problema ai nostri clienti (shippers),
approvvigionatisi da altri mercati", spiega Lilli. Non ha "mai
creato criticità neanche il blocco di Suez, perché il greggio
dell'Arabia Saudita è sempre intorno al 5 per cento soltanto per
noi".
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