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Studio e libri,nuova vita per ragazzine Parioli

Studio e libri,nuova vita per ragazzine Parioli

Più grande promossa a esame. "Piccoli passi, ma strada è lunga"

ROMA, 01 luglio 2014, 18:00

Redazione ANSA

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(di Marco Maffettone) Hanno atteso l'esito della sentenza in luoghi diversi, al riparo dal clamore che la loro vicenda ha suscitato. Francesca e Laura (i nomi sono di fantasia), le due ragazzine al centro del giro di prostituzione minorile che ha avuto nel quartiere Parioli il suo epicentro, erano a conoscenza che questa sarebbe stata una giornata particolare per loro, un primo snodo giudiziario dell'evento che ha sconvolto le loro vite. Vite che ora cercano di ricostruire grazie a ciò che prima chi era intorno a loro le aveva sottratto, "i libri e lo studio, obiettivi concreti". Non "i soldi facili" ma piccole conquiste, solide e semplici. Colte quando gliele hanno offerte. Per la più piccola delle due, che all'epoca dei fatti aveva poco più di 15 anni, l'attesa della sentenza aveva un sapore per certi versi drammatico: il gup doveva giudicare sua madre per il reato di sfruttamento della prostituzione. La donna, condannata a sei anni di reclusione, da oggi non ha più la podestà genitoriale. Il gup ha, inoltre, deciso che dovrà risarcire, in sede civile, la propria figlia. "Una decisione formalmente giusta - spiega il curatore che in giudizio ha rappresentato la ragazza - ma oggi non si può parlare di cifre nè quando la ragazza sarà risarcita". Ma la legge non è la vita: e la decisione del giudice rappresenta un nuovo duro colpo nel rapporto complicatissimo tra la giovane e la madre. Un percorso "lungo e accidentato" che la ragazza sta affrontando da mesi.
    "La strada è stata imboccata - spiega chi le è stato vicino in questa fase - ma queste vicende hanno dinamiche imprevedibili.
    Nel rapporto tra la madre e la figlia non è accaduto un evento improvviso ma, come accade anche nei matrimoni che finiscono male, c'è stato un processo lungo e doloroso in una vicenda che ha segnato la vita di una adolescente". Un percorso doloroso in cui la ragazzina ha sempre difeso la madre tentando di scagionarla: "le davo soldi perche' era in difficoltà economica ma lei era convinta che spacciassi", disse nel corso dell'incidente probatorio. Da mesi la ragazzina vive presso una struttura protetta a Roma dove ha ripreso a studiare e dove ha potuto contare sul supporto di insegnanti, psicologi e specialisti. "Tutti gli strumenti a nostra disposizione - puntualizza il curatore - sono stati utilizzati. Va sempre ricordato che, soprattutto nella prima fase, queste due ragazzine sono state oggetto di una vicenda in cui i mass media non hanno risparmiato alcun tipo di dettaglio". In questi mesi, quindi, si è cercato di "tutelarle mettendole a riparo dalla forte pressione degli organi di stampa". Per la più la grande, oggi 17enne, gli ultimi mesi sono stati "all'insegna dello studio", come spiega il suo legale, l'avvocato Mario Tedeschi. Un ritorno sui libri che ha rappresentato "una svolta fondamentale e preziosissima". "Posso annunciare - prosegue il penalista - che la mia assistita ha superato gli esami da privatista ed è stata promossa al secondo anno di liceo". Una nuova vita da conquistare "a piccoli passi".
    "Per noi era importante carpire i segnali che la ragazza inviava dopo una vicenda di questa portata". Grazie anche al sostegno di psicologi e insegnanti si sta tentando di voltare pagina e "il ritorno allo studio rappresenta obiettivi concreti". "Siamo sulla buona strada, la promozione a scuola è di una importanza eccezionale - conclude l'avvocato - la ragazza sta meglio ma la strada è ancora lunga".
   

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