'I mercoledì da leoni' sono finiti al Cinema America occupato al rione Trastevere, di Roma. Si facevano pubblicità anche con dei rudimentali tazebao ben visibili sul Lungotevere di Roma, ma poi ci andavano Nanni Moretti, Paolo Sorrentino, Toni Servillo e tanti altri.
Dopo oltre due anni è stata sgomberata la grande sala anni '50 di Trastevere, nel centro della capitale, occupata da un pugno di ragazzini delle scuole superiori e frequentato da molti romani, non solo abitanti del quartiere storico e della movida.
Finisce così dopo quella del Teatro Valle un'altra 'occupazione culturale' di lunga durata nella capitale. Tra polemiche e interrogativi, con diverse star del cinema in campo. Ma con un successo: il vincolo alla destinazione d'uso e ai mosaici che il ministro Franceschini non solo aveva promesso ma ha già reso operativo. "La prima battaglia i ragazzi del #cinemamerica l'hanno vinta. Gli atti per il vincolo di destinazione sono già avviati e quindi già operativi", così twitta il ministro. Parole che dunque impongono alla proprietà di rispettare la vocazione del luogo e dire addio alle abitazioni che avevano intenzione di ricavare. All'alba le forze dell'ordine sono arrivate in via Natale del Grande dopo che la proprietà aveva chiesto di sgomberare l'America, minacciando la prefettura di una causa per omissione di atti d'ufficio per il ritardo. All'interno del bel palazzo in decadenza gli agenti hanno trovato solo un occupante poi portato in questura. Tutto si è svolto in modo pacifico, le porte sono state sigillate e i ragazzi hanno potuto portare via i propri libri. E' finita così un'esperienza iniziata nel 2012 per volontà di liceali e comitati di quartiere con l'obiettivo di strappare l'America - chiuso da 15 anni - a una presunta speculazione.
L'occupazione ha visto rassegne di cinema d'essai, dibattiti con nomi di peso della cultura e dell'arte, partite della Roma in diretta e altre iniziative che hanno coinvolto dai bambini agli anziani di Trastevere. Con dei giovanissimi a gestire il bar interno improvvisato e a dialogare sul palco con i mostri sacri. Tra fili pendenti, crepe, afa d'estate e freddo d'inverno, ma anche anche centinaia di persone in platea. "Questo sgombero fa insospettire e lascia pensare che si voglia dare una gestione diversa alla sala perché mancava ancora qualche giorno al vincolo del ministero", dice Sorrentino, regista da Oscar della 'Grande Bellezza'. "I ragazzi sono prontissimi a farsi da parte e non rivendicano nulla - aggiunge - purché si mantenga la vera destinazione d'uso di quel posto che è farne un esercizio cinematografico". "Spero che il Cinema America resti spazio di cultura per tutto il quartiere", dice Servillo, attore simbolo di Sorrentino, ricordando di essere "stato in passato accanto alle iniziative di questi giovani".
Con i ragazzi in una conferenza stampa nel pomeriggio anche Elio Germano, reduce da Venezia, Paolo Virzì, Daniele Vicari e Francesco Bruni. Gli ultimi tre animatori di una proposta: la sala venga acquisita da un cartello di addetti ai lavori, giovani e cittadini e restituita alla fruizione comune. "Al Cinema America non rinuncio", scrive un leader degli ex occupanti su Facebook. Del resto il motto degli occupanti era "Hic sunt leones".(
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