''La famiglia Monaci ha superato ogni limite , domani ci sarà lo sfratto irrevocabile''. Luca Barbareschi affida a Facebook la sua replica dopo la lunga conferenza stampa in cui ieri Vincenzo Monaci, uno dei tre proprietari del Teatro Eliseo, ha definito ''illegitimo'' l'accordo del regista con gli altri due soci che detengono lo stabile di via Nazionale, a Roma. "Ho firmato un contratto con 2/3 della proprietà dell'Eliseo per l'acquisto e la direzione per i prossimi 10 anni del teatro. L'assessore alla Cultura di Roma ne è a conoscenza documentale e anche il prefetto di Roma", scrive Barbareschi alla vigilia dello sfratto di domani. "Il prefetto lo ha reso esecutivo ed irrevocabile", sottolinea. L'ex parlamentare attacca la gestione accusandola di aver "fatto voragini finanziarie stornando risorse pubbliche a beneficio di attività diverse come una cantina di vini in Toscana. Ha debiti con attori registi, produttori, Siae, etc".
"La famiglia Monaci nascosta dietro affitti di rami d'azienda e trust sotto la legislazione di paradisi fiscali ha passato ogni limite - continua Barbareschi -. Il finanziamento del ministero dello spettacolo è stato sospeso sine die". Il regista-attore ricorda una causa vinta con Monaci, accusandolo di aver usato "la gestione del teatro con un assistente pagato dall'Authority (delle Comunicazioni, dove lavorava Monaci, ndr) che lavorava in teatro per portare risorse dalle società' di comunicazioni. Le risorse però proseguivano sull'azienda vinicola di Monaci e non al teatro Eliseo. Con una causa e un lodo ho stravinto e me ne sono andato da una compagine che come volevasi dimostrare ha distrutto il più bel teatro italiano". Ed infine chiude parlando della paventata occupazione dei dipendenti in occasione dello sfratto di domani. "Sfruttare i lavoratori o usarli come scudo per un eventuale occupazione (per altro impossibile) - conclude - è scorretto e vergognoso Il lavoro continuerà con serietà con una nuova gestione".
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