Con le dimissioni del sindaco Ignazio Marino in Campidoglio si apre la stagione del commissariamento, che porterà a nuove elezioni a primavera. Le dimissioni, come prevede il testo unico degli enti locali, saranno effettive e irrevocabili dopo 20 giorni dalla loro formalizzazione. In questo lasso di tempo il sindaco dimissionario, secondo la legge, può ripensarci. Allo scadere del ventesimo giorno, nel caso di Marino il 2 novembre, il sindaco decade dall'incarico. A quel punto arriva il commissario.
LE DIMISSIONI DEL SINDACO - Le dimissioni del sindaco vengono formalizzate nel momento in cui vengono presentate al consiglio comunale. In pratica, come è avvenuto oggi per quelle di Marino, quando la lettera di dimissioni viene consegnata al presidente dell'assemblea capitolina.
I PRECEDENTI DI RUTELLI E VELTRONI - In condizioni decisamente diverse la Capitale ha già conosciuto, nella sua storia recente, l'arrivo di un commissario. Accadde quando si dimisero da sindaco Francesco Rutelli nel 2001 e Walter Veltroni nel 2008, entrambi per correre come candidati premier nelle elezioni politiche.
COMMISSARIO TRA 20 GIORNI - Una volta divenute effettive le dimissioni del sindaco, quindi allo scadere del ventesimo giorno dalla loro formalizzazione, scatta lo scioglimento del Consiglio comunale, con la sospensione di tutte le cariche istituzionali. Contestualmente il prefetto di Roma nomina un commissario prefettizio che guiderà la Capitale per 90 giorni: il commissario prefettizio sovrintenderà quindi ad eventi importanti come la prima udienza del maxiprocesso contro Mafia Capitale, il 5 novembre, e l'avvio del Giubileo, il prossimo 8 dicembre. Può essere nominato commissario un esponente della prefettura, un dirigente della pubblica amministrazione, un magistrato o un ex magistrato. Il commissario sarà affiancato da una squadra di sub-commissari.
IL COMMISSARIO STRAORDINARIO - Al termine dei 90 giorni il governo, con il ministro degli Interni, proporrà al presidente della Repubblica la nomina del commissario straordinario di Roma in vista delle elezioni di primavera. E' plausibile che il commissario prefettizio venga confermato dall'esecutivo nel ruolo di commissario straordinario.
IL VOTO A PRIMAVERA - La prima finestra utile per andare al voto, in base alla Legge 120 sulle elezioni negli enti locali del 1999, e' quella della prossima primavera. Il voto si potrebbe tenere in una domenica tra il 15 aprile e il 15 giugno 2016.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA