"Ma quale mandante, ma quale congiura. Una città o funziona o non funziona, se non funziona bisogna prenderne atto". Lo afferma il premier Matteo Renzi al Tg1.
"Con le sue dichiarazioni di oggi al tg1 e al tg2 il presidente del Consiglio conferma di avere un'idea sommaria e insufficiente della situazione di Roma". Così su Fb l'ex sindaco di Roma Ignazio Marino risponde al premier Matteo Renzi, che secondo Marino "ignora i tanti interventi di cambiamento radicale" fatti.
"Il presidente del Consiglio conferma di avere un'idea sommaria e insufficiente della situazione di Roma". All'indomani del suo ultimo giorno da sindaco di Roma Ignazio Marino affida a Fb parole dure come pietre in risposta al premier Matteo Renzi. E attacca: "Dispiace anche che il contrasto alla corruzione, alle tangenti, al malaffare trovato non vengano considerati dal presidente del Consiglio valori degni di nota". Renzi questa sera aveva commentato così le dimissioni di massa di 26 consiglieri: "Ma quale mandante, ma quale congiura. Una città o funziona o non funziona, se non funziona bisogna prenderne atto". "Il capo del governo sorprendentemente ignora l'azione per salvare il Comune che nel 2013 aveva 816 milioni di Euro di disavanzo - ribatte Marino -. Ignora i tanti interventi di cambiamento radicale dal nuovo ciclo dei rifiuti. Ignora anche la dismissione di oltre 20 aziende non strumentali per i servizi ai cittadini. Ignora lo stop a parentopoli, agli amici degli amici e la presenza della Mafia prima della discontinuità portata dalla nostra Giunta. Il presidente del Consiglio ignora molte altre cose". Prima dell'affondo, il primo attacco frontale sferrato al presidente del Consiglio e segretario del suo partito, Marino si concede una giornata normale. Passeggia nella sua Roma da semplice cittadino. Zaino in spalla arriva a piedi fino al Campidoglio e passa una giornata tra la gente. Un day after in piazza per rincuorare il suo animo "deluso dal Pd" con gli applausi e l''affetto' del popolo. "Sono molto orgoglioso di quello che ho fatto in questi due anni e mezzo" rivendica il marziano che già pensa al futuro. Bruciano le pugnalate dei 26 consiglieri 'traditori', soprattutto quelle per mano dei dem. Parlare di primarie e ricandidatura forse è prematuro. Ma in tanti sono pronti a scommettere che per il chirurgo non è finita. Anche perché, chiosa oggi Marino, "non ho programmi di morte imminente. Questa è la mia città". Chi ci ha parlato descrive un Marino "sereno e tranquillo". Saluta, fa il gesto della vittoria con le mani e si ferma a parlare con bambini e cittadini. Incassa applausi. Più di una volta. Si ferma a prendere anche un gelato e un the caldo in uno storico bar romano a due passi da Palazzo Chigi, casa del suo avversario Matteo Renzi, l'"unico mandante" di quelle 26 pugnalate ricevute ieri dai consiglieri comunali dimessi. "Le persone perbene stanno con lei" lo incita un signore e lui risponde "Lo so, lo so". Altri invece commentano "Che peccato che va via", "Viva la legalità Marino 'sti imbroglioni ti hanno fregato. E' stato Renzi". Ma non solo applausi per il sindaco-chirurgo decaduto. Qualcuno lo ha salutato gridando "Marino vattene a casa". Intanto oggi, riferisce il chirurgo dem, "alcuni leader del Pd lo hanno chiamato". Come a dire non tutti la pensano come il 'capo' Renzi. Rumors parlano Massimo D'Alema, Gianni Cuperlo e Romano Prodi. Quest'ultimo però in tarda serata ha chiarito: "Non sento Marino da anni".
Fuga dal Campidoglio, via in 26: finisce era Marino.
E' Francesco Paolo Tronca, attuale prefetto di Milano, il commissario straordinario che guiderà la Capitale dopo la fine dell'amministrazione Marino. E' lui l'uomo individuato per traghettare la Capitale nell'anno del Giubileo, dopo aver guidato la prefettura di Milano nel periodo dell'Expo.
ECCO CHI E' TRONCA, L'UOMO PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE
Un modello vincente che il governo a più riprese ha annunciato di voler esportare anche per l'organizzazione dell'Anno Santo. E la scelta di Tronca, secondo quanto di apprende da fonti del Viminale, va letta come un riconoscimento per il lavoro per Expo ed un auspicio affinché quella esperienza positiva venga replicata in occasione del Giubileo. Non solo. Dopo le parole del presidente dell'Autorità Nazionale anti corruzione, Raffaele Cantone, che nei giorni scorsi aveva segnalato come, a differenza di Roma, Milano avesse gli anticorpi necessari, il profilo del nuovo commissario appare in linea con la volontà di potenziare le difese della Capitale contro il malaffare. Palermitano di nascita, 64 anni, il commissario che si insedierà in Campidoglio dovrà far fronte a una Roma ancora colpita da Mafia Capitale. E dovrà far si che "il Giubileo funzioni come Expo", ha detto il ministro dell'Interno Angelino Alfano.
Un intervento di Tronca a Milano, alcuni mesi fa
Tronca sarà affiancato anche dal 'dream team' per il Giubileo coordinato dal prefetto di Roma Franco Gabrielli. Con la caduta di Ignazio Marino si aprirà ora, da qui a primavera quando i romani torneranno alle urne, la fase commissariale, quella che sarà chiamata alla sfida più difficile: far funzionare la città nei giorni più convulsi dell'Anno Santo, che aprirà il prossimo 8 dicembre e per il quale sono attese milioni di persone. Una fiumana che per dodici lunghi mesi si dovrà spostare agevolmente da una parte all'altra della Capitale, e che si andrà ad aggiungere ai romani nel premere su una rete già in sofferenza. Per questo nella mente del governo ci sarebbe l'idea di mettere in campo come superdelegato ai Trasporti Marco Rettighieri, direttore di Expo 2015 e già manager delle ferrovie. L'atto di dimissioni dei 26 consiglieri è stato inviato in serata alla Prefettura dal segretario generale del Campidoglio. Così è partito l'iter per la nomina del commissario.
Gabrielli, poi, sarà il vero protagonista della gestione cittadina per il Giubileo, sebbene davanti alla parola 'superpoteri' si schermisca: "Mi limito - ha detto solo qualche giorno fa - a coordinare i vari soggetti istituzionali per presentarci all'8 dicembre al meglio". Con lui, però, nel 'dream team' sognato da Matteo Renzi, dovrebbero collaborare tecnici di esperienza, e sono circolati i nomi dell'ormai ex assessore Alfonso Sabella (che però ha di recente affermato che da lunedì "tornerà a fare il magistrato"), del sovrintendente dell'Opera di Roma Carlo Fuortes e soprattutto del presidente del Coni Giovanni Malagò. Da parte sua non manca di lasciare trapelare la sua soddisfazione lo stesso Tronca che si dice "orgoglioso della fiducia accordata". "Affronterò - ha detto all'ANSA - l'incarico con il medesimo impegno e lo spirito di servizio con cui ho affrontato in questi due anni gli eventi del Semestre europeo, l'Asem e la preparazione e gestione dell'Esposizione universale".
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