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Omicidio Luca Varani: Foffo incontra il padre, "Volevo uccidere te". Poi si sono abbracciati piangendo

Foffo

Omicidio Luca Varani: Foffo incontra il padre, "Volevo uccidere te". Poi si sono abbracciati piangendo

"Ho fatto cosa terribile e agghiacciante. Non so come potrò mai scusarmi con i genitori di Luca"

ROMA, 16 marzo 2016, 19:34

di Marco Maffettone

ANSACheck

La vittima, Luca Varani - RIPRODUZIONE RISERVATA

La vittima, Luca Varani - RIPRODUZIONE RISERVATA
La vittima, Luca Varani - RIPRODUZIONE RISERVATA

Non si dà pace Manuel Foffo per quello che ha fatto. Una cosa "agghiacciante" l'ha definita al pm Francesco Scavo che per quasi quattro ore lo ha interrogato nel carcere di Regina Coeli. Un nuovo lungo atto istruttorio nel corso del quale Foffo ha avuto anche parole di rimorso per la famigli di Luca Varani, trucidato nel corso di un festino a base di cocaina e alcol assieme a Luca Prato. "Non so come potrò mai scusarmi con i genitori di Luca", ha detto al pm. I genitori di Luca che dalla stampa hanno invocato la pena di morte per gli assassini del figlio. Un interrogatorio, il terzo per Foffo, che arriva a 24 ore dal drammatico incontro che Manuel ha avuto con il padre, Valter.

Un confronto durante il quale il giovane ha ammesso di avere avuto l'intenzione di ucciderlo, così come sostenuto davanti al pm. "Sì papà ho pensato che volevo ucciderti" ha riferito con un filo di voce dopo la domanda diretta fattagli dal padre. I due, poi, si sarebbero abbracciati in lacrime. Nel corso dell'interrogatorio, che si è protratto per tutto il pomeriggio, gli inquirenti hanno voluto fissare dei punti fermi in una vicenda che appare ancora piena di lati oscuri, soprattutto per quanto riguarda le responsabilità. In una saletta del carcere di Regina Coeli, Foffo ha risposto alle domande del magistrato soprattutto per quanto riguarda la fase successiva al barbaro assassinio di Luca Varani. Il buco di circa 36 ore intercorse tra l'omicidio e la decisione di Foffo di costituirsi ai carabinieri per confessare quanto avvenuto in via Igino Giordani. Al termine l'avvocato Michele Andreano, difensore del giovane, ha spiegato che il ragazzo "appare molto provato". "Ancora non ricorda perfettamente i dettagli di questo terribile delitto e quindi abbiamo sospeso ma ci saranno ulteriori incontri con il pm.

Manuel ha spiegato bene la sua posizione. Ricorda chiaramente cosa è accaduto in quella casa ma ancora ci sono ancora dei vuoti. Ha ribadito la sua versione, sulla dinamica non ci sono grandi variazioni siamo ora ai dettagli su quanto successo". Domani la 'parola' passa a Prato che verrà ascoltato dagli inquirenti. Si tratta del primo confronti diretto tra il pm e l'arrestato dopo l'interrogatorio di garanzia. Chi indaga spera di ottenere anche da lui una confessione piena su quanto compiuto nell'appartamento del Collatino.

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