L'uscita di Marcello Minenna è un vero cataclisma per la giunta Raggi. Minenna infatti non era un semplice assessore ma era l'uomo chiave della squadra di governo avendo deleghe pesanti: oltre al bilancio infatti si doveva occupare di patrimonio e partecipate. Il super assessore doveva mettere mano dunque al riordino delle aziende capitoline, alla spending review con tagli agli sprechi e doveva riorganizzare il patrimonio capitolino già al centro di scandali come quello di Affittopoli. Ed inoltre aveva in mano la questione del bilancio con l'ipoteca pesante del debito e la sua gestione commissariale. Con il suo addio, l'esecutivo a Cinque Stelle della Capitale perde un pezzo da novanta: Minenna, arrivato dalla Consob, aveva avuto una precedente esperienza pure con l'ex commissario Francesco Paolo Tronca. Per la nomina di Minenna si spese Luigi Di Maio.
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