"Stavolta non tollero menzogne, mi sono
dimesso dal Chievo non per i risultati (sarei andato via anche
in caso di vittoria col Bologna) ma perchè io e la società
volevamo raggiungere la salvezza attraverso due strade diverse.
E ho rinunciato a due anni di contratto senza chiedere nè
pretendere alcunchè". La verità di Gian Piero Ventura sulle sue
dimissioni arriva in una dichiarazione all'Ansa. "Sono arrivato
al Chievo perché il presidente Campedelli è un amico e perché il
momento di difficoltà della squadra coincideva con la mia grande
voglia di riprendere ad allenare. Ho poi deciso di interrompere
il rapporto, non per i risultati, ma quando ho avuto la certezza
che, benché volessimo raggiungere lo stesso obiettivo, cioè la
salvezza, io e la società volevamo perseguirla attraverso strade
diverse. A quel punto, nè io potevo pretendere che loro
sposassero le mie idee, nè loro potevano pensare che io
condividessi il loro percorso. Ho rinunciato a due anni di
contratto consensualmente".
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