Due musicisti legati da un feeling
che dura da quindici anni, un pianoforte straordinario Steinway
& Sons del 1878, un prezioso violoncello del 1710 e una villa
splendida immersa nello scenario incantevole della campagna
toscana. E' un disco di musica da camera nato in condizioni
molto particolari e soprattutto ''il racconto della storia di
una amicizia'' il cd che Antonio Pappano, direttore musicale di
Santa Cecilia e pianista, e Luigi Piovano, primo violoncello
dell'orchestra dell'Accademia Nazionale, hanno inciso per
l'etichetta Arcana scegliendo due Sonate di Johannes Brahms e
due Romanze di Giuseppe Martucci.
''E' un duo strepitoso che sperimenta questo programma da
anni - ha detto Michele dall'Ongaro, presidente dell'istituzione
musicale romana -: si sente il rapporto speciale che unisce i
due amici. Pappano suona abitualmente con alcune prime parti
dell'orchestra, si prende cura anche della musica più intima
come quella da camera condividendo emozioni e idee ma anche i
rischi e le avventure''.
La scelta di affiancare Brahms a Martucci, figura anomala
tra la fine dell''800 e i primi del '900, pianista e compositore
che rifiutò di scrivere per dedicarsi ai concerti, fa coesistere
- scrive Guido Salvetti nelle note di copertina - due monumenti
della musica da camera europea con due preziosi brani
dell'autore di Capua ''evocando un momento magico nella storia
d'Italia da poco unita e impegnata a competere con l'Europa sul
terreno della musica sinfonica e strumentale''.
Scenario particolare è stata la location delle registrazioni,
la villa nelle campagne di Sarteano messa a disposizione da
Nicola Bulgari, amico di lunga data e mecenate dell'Accademia
Nazionale. Qui Pappano ha potuto sperimentare le qualità
straordinarie dello Steinway 'Centennial', dalla tastiera più
corta ma con una sordina che consente di ottenere un pianissimo
di grande fascino. ''E' stata una esperienza bellissima - ha
detto il direttore d'orchestra -. Per descrivere una musica non
ci sono parole, occorre un senso della narrazione naturale che
viene dallo studio, dalla conoscenza ma anche dalla voglia di
mostrare la poesia e, dove c'è, il conflitto''.
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