Restano in carcere Francesco e Juan Carlos Spada, esponenti del clan malavitoso attivo ad Ostia, sul litorale romano, fermati sabato per le accuse di sequestro di persona, associazione a delinquere per spaccio di stupefacenti e riduzione in schiavitù, aggravati dal metodo mafioso.
Lo ha deciso il gip di Roma convalidando l'arresto eseguito dalla Polizia su richiesta dell'aggiunto Ilaria Calò e dal sostituto Mario Palazzi.
L'indagine è legata ad una denuncia presentata dalla madre di
due ragazzi di Ostia, entrambi tossicodipendenti, con cui
accusava i due Spada, figli del capoclan Armando, di violenze a
cui sottoponevano i figli, torturati e umiliati dai due aguzzini
con la diffusione di video sui social per qualche grammo di
crack. La famiglia della donna era costretta anche a pagare agli
Spada, dal 2016, l'occupazione di un garage usato come
abitazione.
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