Masha, Saman, e le altre: scandaglia e racconta le ultime drammatiche cronache di femminicidio e violenza di genere, anche sotto forma di repressione politica, lo spettacolo 'D=V.
Donna uguale vagina'' scritto e messo in scena - al debutto ieri sera al Teatro delle Muse di Roma, andato tutto esaurito - da Geppi Di Stasio, regista con alle spalle altri quaranta lavori teatrali e una solida esperienza che lo ha visto 'dirigere' da Carlo Giuffrè a Giovanna Ralli.
Sul palcoscenico dieci interpreti - cinque donne e cinque uomini
che nella vita di tutti i giorni vengono dal mondo delle
professioni, compresi medici e avvocati, dei mestieri, c'è anche
un idraulico, e degli uffici - del laboratorio di teatro
sociale delle 'Tre Pareti' che da cinque anni realizza
spettacoli che si occupano delle forme di violenza che pervadono
la storia e la società contemporanea, compresa la violenza nel
mondo del calcio.
Con una alternanza di voci narranti e di parti recitate, e
anche con la proiezione di immagini, ha ripreso vita la storia
di Saman Abbas, la diciottenne pakistana di Novellara (Reggio
Emilia) scomparsa alla fine di aprile del 2021 e uccisa perchè
si era ribellata al matrimonio combinato impostole dalla
famiglia, in cinque sono indagati. E poi quella di Masha Amini,
la ventiduenne curda - diventata un simbolo di indignazione e
rivolta in tutto il mondo - arrestata a Teheran lo scorso 25
settembre dalla polizia religiosa perchè una ciocca di capelli
le usciva dal velo, uccisa dalle percosse e morta dopo tre
giorni in ospedale. Ma anche altre donne, come la giornalista
americana Silvia Plath, vengono rievocate in 'D=V'. La scuola di
teatro delle 'Tre Pareti', oltre alla direzione artistica dello
stesso Di Stasio, conta anche sui docenti Roberta Sanzò e
Antonio Mirabella, e Massimo Bonforti, dirigente medico,
prestato alle scene anche come trainer. Lo spettacolo torna per
una seconda serata il prossimo mercoledì 25, sempre al Delle
Muse.
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