Sono la categoria simbolo della
fragilità del lavoro, e una di quelle che più di tante altre
subiscono in prima persona gli effetti del cambiamento
climatico: solleone record o bomba d'acqua, i rider sono sempre
lì, in equilibrio sulle due ruote sulle strade delle metropoli.
La città di Roma però, dove lavorano ben 6.000 ciclofattorini,
ha un progetto - 'Sos Rider' - per dare loro sostegno: una rete
di punti di ristoro nelle biblioteche pubbliche di tutta la
città dove riposare, a seconda della stagione, al caldo o
all'ombra. Punti sicuri e accoglienti dove bere, ricaricare lo
smartphone e utilizzare i servizi igienici.
In Campidoglio è stato istituito inoltre un tavolo permanente
con i sindacati e le piattaforme di delivery che si è riunito la
prima volta la scorsa settimana. L'obiettivo è giungere a un
protocollo d'intesa che coinvolga tutti i soggetti coinvolti e
indichi "azioni concrete da intraprendere", dai diritti, alla
sicurezza stradale, al sostegno nelle fatiche del lavoro. Una
delle azioni sarà attivare appunto la rete dei primi 16 punti di
ristoro nelle biblioteche diffuse in tutta la città. In questo
momento sono in corso i sopralluoghi tecnici che dovrebbero
essere conclusi entro la fine del mese di luglio.
'Sos Rider' nasce da una delibera approvata lo scorso 17
gennaio nata dopo un confronto con Filt Cgil, Fit Cisl e Uil
Trasporti, prima firmataria la presidente della commissione
Lavoro Erica Battaglia (Pd). L'idea del tavolo nasce invece a
marzo scorso, quando i rider e i loro rappresentanti - anche
sulla scia di alcuni tragici incidenti ai danni di loro colleghi
sulle strade di Roma - si riunirono in piazza del Campidoglio
chiedendo un luogo di confronto stabile con l'amministrazione
comunale. L'assessora al Lavoro Claudia Pratelli in quella
occasione accettò, disse allora, "convintamente", così come
l'assessore alla Mobilità Eugenio Patanè.
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