"Quella mattina ero in servizio.
Ricordo di avere incrociato Campiti al poligono. L'ho salutato e
mi ha sorriso, sembrava tranquillo e sereno ma poi si è rivelato
tutt'altro". E' quanto ha riferito in aula Francesco Tabocchini,
istruttore e direttore di tiro al poligono di Roma, sentito come
testimone nel processo per la strage di Fidene, avvenuta l'11
dicembre del 2022, in cui Claudio Campiti è accusato della morte
di quattro donne.
Rispondendo alle domande del pm Giovanni Musarò, il testimone
ha affermato di avere incontrato spesso il killer nella
struttura di Tor di Quinto. "Era una persona taciturna, molto
riservata ma non ha dato mai problemi. Posso dire che era un
tiratore modello nel rispettare gli ordini e le regole". Secondo
l'accusa quella tragica mattina di due anni fa Campiti, senza
alcun controllo, riuscì a 'prelevare' dal Tiro a segno l'arma e
170 proiettili poi utilizzati per la strage.
Nel procedimento sono imputati anche l'allora presidente della
Sezione Tiro a Segno Nazionale di Roma e un dipendente addetto
al locale dell'armeria del poligono di tiro di Tor di Quinto
accusati di reati omissivi nel controllo delle armi
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