Dato negativo per la raccolta
differenziata dei rifiuti dei comuni capoluogo, soprattuto
quelli di Roma: la Capitale, infatti, anche se cresce rispetto
alla percentuale del 45,1 del 2019, raggiunge solo il 46,6%,
sotto il valore minimo di legge fissato al 65% per la raccolta
differenziata dei rifiuti urbani. Queste sono le conclusioni
fornite dal Rapporto "Produzione rifiuti urbani e raccolta
differenziata nel Lazio - 2023" elaborato dall'Arpa Lazio,
Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Lazio, che ha
raccolto e analizzato i dati ufficiali dei Comuni della regione.
In generale, cresce, nel quinquennio 2019-2023, la percentuale
di raccolta differenziata nel Lazio, passata in percentuale dal
51 al 55,2.
Ma tale miglioramento non consente, tuttavia, il raggiungimento
dell'obiettivo fissato al 65%.
Incidono sul risultato regionale della raccolta differenziata i
valori dei comuni capoluogo, tutti inferiori all'obiettivo sopra
indicato, ad eccezione del virtuoso comune di Frosinone con il
69,4%. A pesare, in particolare, il dato relativo a Roma
Capitale: in questo caso, infatti, si riscontra il valore più
basso di raccolta differenziata (46,6%). Tale risultato, tenuto
conto che il volume di rifiuti urbani prodotti da Roma Capitale
è oltre il 56% del totale regionale, "influenza fortemente il
dato della raccolta differenziata complessiva regionale
portandolo dal 66,3% (senza il contributo di Roma Capitale) al
55,2% (con il contributo di Roma Capitale)", si legge nel
report Arpa.
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