Non si drogano solo i ragazzi di strada pasoliniani e i coatti romani di 'Amore tossico' di Claudio Caligari, ma anche le ragazze bene con la carta di credito di papà.
Questa semplice verità che potrebbe irritare è
invece la forza di quest'opera prima di Sara Petraglia,
'L'albero' già in concorso alla Festa di Roma e ora in sala dal
20 marzo con Fandango.
"Certo essere una tossica privilegiata mi dava molti sensi di
colpa - dice la regista all'ANSA di questo film molto
autobiografico -.
Sensi di colpa che uno ha anche solo perché
privilegiato senza essere tossico. Sensi di colpa poi -
ribadisce - verso tutti e soprattutto verso la tua famiglia. Mi
sembrava però interessante raccontare questa cosa, far capire
che non è sempre un fenomeno di disagio sociale che si manifesta
solo in zone periferiche. E poi - continua la Petraglia figlia
dello sceneggiatore Sandro - era interessante raccontarlo con
protagoniste due ragazze. La droga viene sempre collegata al
mondo maschile sia nella povertà che nella ricchezza, ma invece
oggi non ha più classe sociale né genere. Oggi è pieno di
ragazze che si drogano e siccome è così era giusto dirlo".
'L'albero' racconta appunto di due ventenni in amore, tra
malinconia, utopie e dipendenza da cocaina che vivono in un
appartamento al Pigneto con un grande poster di Giacomo
Leopardi. Queste le due protagoniste: Bianca (Tecla Insolia),
che dovrebbe frequentare l'università e così ha lasciato la casa
dei genitori ed è andata a vivere in quella di Angelica
(Carlotta Gamba), coetanea, amica e amata.
Ora Bianca scrive in un quadernetto tutto quello che prova,
progetti di romanzi ed altro, appena può va in cerca di cocaina
e passa il tempo con amici, molto simili a lei e non, a
chiedersi come mai sono sempre tutti così tristi e annoiati.
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