I numeri dell'alluvione del 9 ottobre 2014 sono numeri elevati, soprattutto per una città che nel giro di tre anni ha visto le acque dei principali torrenti, il Fereggiano e il Bisagno, riversarsi in zone ad alta densità abitativa e commerciale apportando danni molto consistenti.
Sui 2400 esercizi commerciali chiusi per l'alluvione, circa la metà sono stati riaperti. Il dato fornito dalle associazioni di categoria (Ascom, Confesercenti e Confartigianato) non è ufficiale però: cifre più certe si avranno quando verranno presentati i cosiddetti 'modelli E' per la certificazione del danno. La Regione Liguria ha già licenziato un primo bando per il risarcimento che copre danni sotto i 40 mila euro. Un secondo bando, per il quale però devono essere reperiti fondi anche europei, sarà licenziato quanto prima.
I danni provocati alla città sono stati ingenti: 10 milioni di euro per la viabilità nella città metropolitana di Genova, 2 milioni e 500 mila euro di interventi urgentissimi, 7 milioni di somma urgenza, ma la quantificazione e' ancora in corso. La Regione ha stimato per la parte pubblica circa 250 milioni di danni, 100 quelli stimati per le attività commerciali e produttive dalle associazioni di categoria.
Per le strutture pubbliche culturali di competenza territoriale come musei e teatri i danni ammontano a 2 milioni e mezzo di euro mentre i danni alle strutture di competenza ministeriale sono di circa 1 milione e 500 mila euro.
E poi ci sono le ferite: subito dopo l'alluvione 70 famiglie sono state sfollate dalle loro case, 144 persone che hanno dovuto abbandonare tutto. Negli ultimi giorni, un centinaio ha potuto rientrare tra le mura domestiche ma per gli altri è ancora attiva l'ordinanza di sgombero per rischi sanitari e impianti con danni irreparabili.
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