L'ufficio legale di Tirreno Power ha presentato al Tar il ricorso contro la nuova Autorizzazione integrata ambientale per la centrale a carbone di Vado Ligure che a dire dell'azienda prevede prescrizioni inattuabili. Si è appreso durante la prima riunione del tavolo tecnico tenutosi a Roma a cui hanno partecipato Regione ed enti locali interessati oltre ai ministeri dell'Ambiente, della Salute e dello Sviluppo Economico. La riunione era stata convocata per cercare una soluzione per riaprire la centrale, sotto sequestro dal marzo scorso, garantendo gli interventi di ristrutturazione e una ripresa della produzione nel rispetto delle norme ambientali e della salute. L'incontro è stato interlocutorio e non è stato fissato un secondo appuntamento.
Tirreno Power chiede modifiche all'Aia su quattro punti. Copertura del carbonile prevista entro il 15 marzo 2015: L'azienda chiede che venga recepito in Aia il decreto del Mise del 31 dicembre 2014 che ne autorizza la costruzione dando i tempi tecnici per la realizzazione (30 mesi). Tirreno Power chiede che i tempi delle prescrizioni non decorrano dal rilascio dell'Aia ma dalla disponibilità degli impianti, visto che sono sotto sequestro. L'azienda vuole che la durata dell'Aia sia di 16 anni, come previsto dalla legge e che sia consentito l'avviamento a olio combustibile nel periodo necessario per la costruzione del sistema di avviamento a metano di circa 20 mesi.
"Peraltro l'impatto ambientale dell'avviamento a olio è del tutto marginale trattandosi di alcune ore di marcia all'anno".
Sul caso sono intervenuti anche i parlamentari grillini. "Il ministro Galletti vuole trovare ad ogni costo il modo per consentire alla centrale di ricominciare a inquinare come prima, rivedendo l'Autorizzazione integrata ambientale. Noi vigileremo sulle eventuali forzature delle procedure".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA