(di Giò Barbera)
Un boato nella notte, una
palazzina che si sbriciola e fa cinque morti e brucia una donna
da lasciarla in fin di vita. Colpa di una fuga di gas.
L'esplosione ferisce anche le case vicine e le macerie che causa
riempiono un carruggio finendo per isolare quattro famiglie,
dieci persone. E lo scenario che si mostra a Bezzo, piccola
frazione nel Comune di Arnasco, nell'entroterra di Albenga, nel
savonese, è apocalittico. Lo scempio è tale che gli abitanti
sono sotto choc e avranno bisogno dello psicologo, dice un
medico del 118.
Da pochi minuti sono passate le tre quando Marco Vegezzi, 49
anni, di Albenga (Savona), torna a casa con la compagna
sudamericana e accende la luce: è la fine, la palazzina è satura
di gas ed esplode. Lui muore, la donna viene estratta viva dalle
macerie, ma è gravissima. Ha ustione di terzo grado sull'80% del
corpo: è ricoverata al centro grandi ustionati dell'ospedale
Villa Scassi di Genova. Non è stata ancora identificata.
Bezzo di Arnasco si sveglia: il botto, la nuvola di polvere
le tante case con infissi e tetti danneggiati, il via vai di
ambulanze e mezzi dei vigili del fuoco. Arriva subito anche il
sindaco Alfredino Gallizia: è lui, dopo aver sentito i vigili
del fuoco il primo a parlare di fuga di gas. Intanto vengono
recuperati altri quattro cadaveri: sono quelli di Giovanni
Ciliberti, 55 anni, nato a Novi Ligure (Alessandria), che era
ospite di Edoardo Niemen, 71 anni, di Vigone (Torino), Dino
Andrei, 76 anni, nato a Prato, e la sua donna, Aicha
Bellamoudden, marocchina di 56 anni. Sono state le unità
cinofile ad aiutare i vigili del fuoco nella ricerca dei corpi.
L'esplosione ha distrutto una palazzina di due piani,
costruita in pietra, in tipico stile ligure, dove esistevano
quattro appartamenti, uno era disabitato. L'edifico era
alimentato con un bombolone di gpl. La squadra di polizia
giudiziaria dei vigili del fuoco dovrà accertare cosa ha causato
la dispersione del gas: l'impianto generale, quello di un
appartamento o se in qualche abitazione ci fossero state bombole
di gas difettose.
Sul posto arriva il governatore Giovanni Toti, accompagnato
dall'assessore regionale alla Protezione civile, Giacomo
Giampedrone, da quello all'Agricoltura Stefano Mai. "Siamo a
disposizione del sindaco per facilitare l'ospitalità di quelle
persone che non possono tornare nelle loro case", dice. Intanto
il sindaco trova l'ospitalità di una struttura ricettiva e nella
chiesa del paese viene allestito un dormitorio per i
soccorritori.
La procura ha aperto un'inchiesta e disposto l'autopsia già
fissata per martedì prossimo. I pompieri continuano a scavare e
rimuovere i detriti: è una corsa per cercare di dare quanto
prima un pò di normalità a un borgo sotto choc.
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