Dopo la street art di la Fille Bertha e del misterioso Tiler che crea opere su piastrelle e le incolla per le strade genovesi, è arrivata nel capoluogo ligure anche la street poetry, la poesia di strada a opera di un altrettanto misterioso Stendiversomio che si firma 'La fermata poetica'. Versi scritti con il computer e inseriti in cartelline di plastica in modo che il vento e la pioggia non le straccino, con tanto di istruzioni per l'uso: "Fermati un attimo qui. Bastano pochi secondi e ti farai un viaggio gratuito e inedito (...) questa è una fermata poetica utile a fermare il tempo (...) la destinazione è la poesia errante qui sopra" scrive lo Stendiversomio. Questa street poetry, che si può leggere sotto il ponte monumentale oppure all'inizio di via San Vincenzo, ha versi scarni e stile immaginifico come quella intitolata 'Passeggeri': "Pendolari assertivi imbrattati di espressioni vanno. Con sorrisi silenti stanchi di parole tornano".
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