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Giuseppina Ghersi, stuprata e uccisa da partigiani a 13 anni, la targa diventa un caso

Giuseppina Ghersi, stuprata e uccisa da partigiani a 13 anni, la targa diventa un caso

Proposta a Noli dal centrodestra. Anpi: 'Era una fascista'

GENOVA, 14 settembre 2017, 16:34

Redazione ANSA

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 La storia di Giuseppina Ghersi, tredicenne di Savona uccisa pochi giorni dopo la liberazione, torna di attualità. E fa discutere a Noli l'iniziativa di un consigliere comunale di centrodestra di ricordare una ragazzina violentata e uccisa dai partigiani con una targa nella piazza dedicata ai fratelli Rosselli. A proporre la targa, che sarà inaugurata il 30 settembre, Enrico Pollero, di centrodestra e con un padre partigiano. "Dopo aver letto la storia di Giuseppina ho pensato che bisognava fare qualcosa per ricordare una bambina di 13 anni uccisa senza motivo". Pollero punta ad una "vera riappacificazione" sostenuto dal sindaco della cittadina del ponente ligure, medaglia d'oro della resistenza. L'associazione partigiani è insorta. "Siamo assolutamente contrari. Giuseppina Ghersi era una fascista. Protesteremo col Comune e la prefettura" dice Samuele Rago, presidente provinciale dell'Anpi.  "Eravamo alla fine della guerra, è ovvio che ci fossero condizioni che oggi possono sembrare incomprensibili", sostiene.
   

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