Sono circa 4 mila i manifestanti che hanno preso parte al corteo antifascista del 30 giugno partito dalla stazione marittima. Il corteo è stato aperto dallo striscione Genova antifascista e tutelato da un servizio d'ordine a chiudere lo spezzone gestito dall'assemblea. Nella seconda parte del corteo lo striscione della camera del lavoro di Genova affiancato a quello dell'Anpi, dietro le categorie della Cgil, l'Arci, la comunità di San Benedetto e le altre associazioni che hanno aderito alla manifestazione. "Siamo qui non solo per ricordare il 30 giugno - ha ribadito il segretario della Camera del lavoro Ivano Bosco - ma perché il momento storico rende indispensabile ricordare a tutti che Genova è antifascista nel momento in cui nella nostra città vengono aperte sedi neofasciste e il Comune manda i propri rappresentanti alla commemorazione di Salò". In piazza anche tante famiglie con bambini: "Sono qui per loro, per il loro futuro" spiega una ragazzo che spinge un passeggino. Un'azione di Genova antifascista con una bandiera dell'Ypg e un cartello che sostiene la lotta delle combattenti curde nel nord della Siria davanti al consolato turco ha concluso il corteo del 30 giugno al suo arrivo in piazza De Ferrari. In via XII ottobre dal camion di Genova antifascista è intervenuto l'ex leader di Autonomia operaia Oreste Scalzone.
"E' una giornata molto importante che io chiamerei la giornata dell’orgoglio antifascista", ha detto il presidente emerito dell’Anpi Carlo Smuraglia all’arrivo del corteo del 30 giugno in piazza De Ferrari per ricordare il 58/mo anniversario dei moti contro il congresso del Msi a Genova. "Il significato di questa giornata è quello non solo di ricordare una vicenda storica di tanti anni fa - ha detto Smuraglia - ma anche quello di renderla attuale e ricordare che siamo ancora come allora: Genova fu la prima ad andare in piazza e dette il segno a tutta l’Italia. Noi siamo ancora quelli di allora. Questa è la città in cui c'è stata una resistenza notevolissima, in cui perfino i tedeschi sono stati costretti ad arrendersi nelle mani dei partigiani ed è una città che è stata sempre antifascista". Per il presidente emerito dell’Anpi "chi non è convinto di questo dovrà convincersene e sarebbe bene che anche le istituzioni fossero qui in mezzo per riconoscere che la città è tutta antifascista e non ha senso pensare che qui ce ne sia solo una piccola parte. Questa è la vera Genova, la città che conta ed è pronta a ritrovarsi. E’ una giornata splendida a cui assisto con molto piacere perché fa bene a tutti".
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