Scoppia un 'caso' alla Spezia per
un presunto conflitto d'interessi per l'assessore alla cultura
Paolo Asti. Secondo un articolo apparso nei giorni scorsi su Il
Secolo XIX infatti l'assessore della giunta di centrodestra,
guidata da Pierluigi Peracchini, è a capo di un'azienda, la
Brain, che avrebbe edito alcuni cataloghi per il Camec, il
centro di arte moderna e contemporanea locale del Comune. Asti
si è difeso spiegando che i volumi erano stati donati e di non
c'entrare più nulla con la Brain. Il sindaco Peracchini ha però
deciso, nel nome della "massima trasparenza delle procedure" di
istituire una commissione d'inchiesta sulla vicenda. Intanto
Asti ha restituito la delega alla cultura, presa in carico dallo
stesso sindaco, "fino al termine dei lavori della commissione
d'inchiesta" ha detto l'assessore. Per il sindaco "non è
presente alcun atto amministrativo comunale né contratto che
legano l'amministrazione comunale con la società Brain o
l'associazione culturale Startè" di Asti, o esborso di denaro.
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