La bocciatura dell'aumento di capitale da 400 milioni di euro di Carige, all'origine del commissariamento della banca, ha contribuito ad alimentare una crisi di liquidità, con la 'rottura' dei requisiti fissati dalla Bce sull'ammontare delle attività prontamente liquidabili da detenere in bilancio. L'indicatore Lcr (liquidity coverage ratio), rivela la relazione dei commissari sulla situazione della banca al 31 dicembre scorso, scese all'87%, sotto il limite del 100% fissato dalla Vigilanza.
Le tensioni sono state superate nel 2019 grazie a due bond da 1 miliardo di euro garantiti dallo Stato, che hanno fatto risalire al 154% l'Lcr "nel mese di febbraio". Le incertezze vissute da Carige sono costate la perdita di quasi 2,4 miliardi di euro di raccolta (-14% sul 2018). Gran parte dei deflussi (1,82 miliardi) si sono concentrati nel quarto trimestre, segnato dallo stop all'aumento di capitale da parte della famiglia Malacalza, da cui sono scaturite le dimissioni del cda e il commissariamento della Bce.
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