Contestazioni da parte di alcuni
cittadini all'assemblea pubblica per presentare il progetto di
esplosione del troncone est di ponte Morandi. Nel chiostro di
San Bartolomeo di Certosa alcune centinaia di persone hanno
atteso di avere, dagli addetti ai lavori, informazioni precise
su quello che accadrà nel giorno (ancora da stabilirsi con
certezza) in cui le pile 10 e 11 verranno fatte implodere con la
dinamite: dovrebbe essere il 28 giugno. Prima dell'inizio
dell'assemblea un gruppo di commercianti di Certosa ha esposto
uno striscione per lanciare l'allarme della categoria. C'è stato
anche un momento goliardico: al sindaco Marco Bucci è stato
consegnato un pacco di cartone con il logo di una nota azienda
di e-commerce contenente un finto detonatore. Il riferimento è
all'attesa di un detonatore digitale dalla Spagna, uno dei
motivi per cui l'esplosione non potrà avvenire come previsto il
24 giugno.
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