Trasformare il disastro in rinascita e presentare agli occhi del mondo Genova come un modello vincente, un angolo del Paese dove, nonostante il dolore per le 43 vittime, i progetti vanno avanti, grazie al gioco di squadra e alla definizione di obbiettivi precisi. Marco Bucci, sindaco di Genova e commissario per la ricostruzione del viadotto Polcevera, fa un bilancio a un anno dal crollo di ponte Morandi.
"Il 14 agosto 2018 una tragedia ha colpito la città, la Liguria e l'Italia - sottolinea -. La tragedia è qualcosa di negativo ma noi abbiamo deciso di coglierla come un'opportunità per fare sì che Genova possa uscire da questa fase migliore di prima, con più infrastrutture, più servizi e con una visibilità internazionale che mostri che qui le cose si possono fare, bene e nei tempi giusti". Per Marco Bucci "i tempi" sono una variabile da tenere costantemente sotto controllo, quasi un'ossessione. In questi 12 mesi ha imposto scadenze su scadenze, sempre pressanti, ai demolitori, ai costruttori, ai politici, ai collaboratori. Ma la data definitiva è una: 15 aprile 2020, giorno in cui il nuovo ponte dovrà essere pronto.
"La critica che mi si fa - dice Bucci - è che se stabilisco delle date e poi le devo spostare perdo credibilità, ma sono convinto invece che se ci sono dei motivi validi per lo spostamento delle date, e si spiegano, la credibilità aumenta.
E' importante stabilire sempre un traguardo. Uno degli errori della pubblica amministrazione, anche a livello nazionale, è che non si dice mai quando si faranno le cose. Il tempo è una variabile importante, insieme a qualità e costo. Se metti a posto queste tre variabili hai il 99% di possibilità di portare a buon fine il progetto".
In questi mesi ci sono state difficoltà, ma Marco Bucci preferisce parlare di "sfide aggiuntive". Quella dell'amianto, per esempio. "Il ritrovamento di fibre di crisotilo ha paralizzato le attività per un paio di settimane, fino a che non siamo riusciti a mettere in atto un progetto operativo che salvaguardasse le esigenze di tutti, comitati di cittadini compresi - ha detto Bucci -. Anche in questo caso dal problema abbiamo colto un'opportunità. Gli input arrivati dai vari soggetti, Asl, Arpal e comitati, ci sono serviti per fare un lavoro eccezionale e l'abbattimento con esplosivo del 28 giugno è stata un'impresa unica al mondo e sarà studiata in futuro come opera di ingegneria di altissimo livello".
Bucci preferisce non commentare, invece, tutto quello che riguarda l'inchiesta della procura di Genova sul crollo del Morandi, perché il tema "autostrade" è scivoloso. "Io con Autostrade lavoro parecchio, Aspi sta onorando gli accordi presi, sta pagando le fatture e ha pagato gli sfollati, sta portando avanti una nuova tranche di aiuti con le attività commerciali della zona arancione, si è resa disponibile anche a prendere un po' di detriti, se necessario, sul resto non mi esprimo".
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