Applausi ieri sera al Teatro Carlo
Felice per la prima della stagione lirica. Il cartellone è
partito con 'Il Trovatore' di Verdi, opera controversa,
complessa tanto sul piano drammaturgico quanto sotto il profilo
musicale. L'edizione genovese ha avuto quali artefici primi del
buon esito il direttore Andrea Battistoni e la regista Marina
Bianchi che hanno saputo offrire una visione coerente e omogenea
del lavoro verdiano, in una sinergia di intenti espressivi che
non è sempre scontata. La Bianchi ha immaginato un Trovatore
cupo, fosco, calato in un clima militaresco: frequenti gli
incroci di spade curate nella loro resa realistica da un maestro
d'armi, Corrado Tomaselli. Una grande fiction, aveva definito
l'opera in conferenza stampa, sul modello del 'Trono di spade'.
Una buona lettura, con qualche momento discutibile: nel primo
atto, la luce piena rende ancora più assurdo l'equivoco in cui
cade Leonora che scambia il Conte per Manrico. Splendide la
scenografia di Sofia Tasmagambetova e Pavel Dragunov.
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