E' stato arrestato dai carabinieri del Ros l'anarchico ritenuto responsabile di aver piazzato un ordigno esplosivo di fronte all'ufficio postale di Genova l'8 giugno del 2016. L'uomo è stato incastrato grazie ai rilievi sul suo dna. I militari hanno dato esecuzione all'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del tribunale di Torino, su richiesta del gruppo Antiterrorismo della locale procura. Il provvedimento scaturisce da una più ampia attività investigativa del Ros sui gruppi anarchici radicali.
L'8 giugno 2016, di fronte all'ufficio postale di Genova in via Gaetano Colombo, le telecamere in strada avevano ripreso due soggetti con il volto travisato che piazzavano l'ordigno esplosivo vicino al Postamat. Determinanti, per l'individuazione e l'arresto, sono stati i rilievi effettuati sulle tracce lasciate da un guanto usato da uno dei due anarchici. L'arrestato è Giuseppe Bruna, originario di Agrigento. Voleva fare esplodere un bancomat per colpire le Poste, accusate di collaborare "alla macchina delle espulsioni" con la compagnia aerea "Mistral Air" utilizzata per il rimpatrio degli immigrati clandestini, ma è stato tradito da un guanto abbandonato di fronte all'ufficio postale di Genova l'8 giugno del 2016. L'azione nell'ambito della campagna annunciata dagli anarchici a fine 2015 'I cieli bruciano' contro i Cpr, Centri di permanenza per il rimpatrio. Bruna è accusato di fabbricazione e porto di ordigno esplosivo.
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