350 lavoratrici, 400 con l'indotto:
sono questi i numeri del porto genovese 'al femminile', uno
spaccato dell'occupazione in un ambiente da sempre prettamente
maschile. Di queste, però, operative sulle banchine sono solo
una trentina, le altre sono impiegate negli uffici, nelle
attività amministrative e gestionali. Sono i numeri emersi nel
corso dell'iniziativa organizzata questa mattina dalla Fit Cisl
Liguria al Cap di Genova, intitolata 'Le donne del porto'.
"Del numero complessivo delle lavoratrici del porto la parte del
leone la fa l'Autorità Portuale con oltre 100 impiegate - ha
detto Mauro Scognamillo, segretario Fit Cisl Liguria - seguono
Vte, Terminal Messina e via via gli altri (Terminal Sech, San
Giorgio, Gruppo Spinelli, Stazione Marittima, Fuorimuro ecc)".
"Il lavoro portuale è da sempre considerato maschile, rude,
faticoso, difficoltoso ma da tempo la presenza di personale
femminile è in aumento anche nei reparti operativi" conclude
Giulia Marzullo, responsabile coordinamento donne Fit.
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