Dopo il primo caso di Covid-19 al cantiere del nuovo ponte di Genova i lavori hanno subito un contraccolpo. L'operaio, un uomo di Reggio Emilia, è dipendente della Fagioli, una delle aziende principali in azione sul viadotto. L'uomo è isolato e in cura in albergo, decine di colleghi sono stati rintracciati e messi in quarantena per due settimane. Sarebbero venti, ma i sindacati stimano che possano arrivare a 50. La Asl sta valutando a quanti estendere la quarantena
Intanto un secondo operaio, dipendente di una ditta di pitturazioni, ha la febbre e sono scattati ulteriori controlli.
Questa mattina si è tenuta una videoconferenza tra i costruttori e i sindacati, mentre nel pomeriggio, se ne svolgerà un'altra tra sindacati confederali, di categoria e struttura commissariale. Il consorzio PerGenova, in accordo con i protocolli sanitari applicati dalla Asl, ha dato avvio a una sanificazione più approfondita rispetto a quella che veniva effettuata già nei giorni scorsi e che interessa gli spazi comuni come docce, mense, spogliatoi e mezzi. In queste ore gran parte delle lavorazioni sono sospese a causa delle forti raffiche di vento.
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