Mentre i comuni studiano il modo
per garantire la mobilità nella Fase 2 , la Confoprofessioni e
Fiab Genova proponono all'amministrazione di Genova di
realizzare una rete ciclabile di emergenza. Hanno calcolato che
se alla ripresa delle attività lavorative "anche solo il 10% dei
369.000 utenti che ogni giorno usano i mezzi Amt dovessero
decidere di non tornare all'utilizzo dei mezzi pubblici, ci
troveremmo improvvisamente per strada 37.000 auto o moto in più
oltre a quelle che già 'normalmente' affollavano le strade".
Da qui la "proposta articolata per la realizzazione, in
tempi brevi e con impiego di risorse limitate, di una rete
ciclabile di emergenza in tutti i Municipi cittadini. "Si tratta
du 130 km di percorrenza lungo la costa e lungo le due valli
principali con collegamenti con il centro città. La rete è
continua e consente alle persone che vogliono o devono usare la
bicicletta o il monopattino di spostarsi agevolmente nella
maggior parte dei quartieri e sicuramente nella parte bassa e di
media collina di tutta l'area urbana".
Romolo Solari, presidente di Fiab Genova spiega in una nota:
"si tratta di una percorrenza ciclabile realizzata a seguito di
interventi "leggeri" sulle strade quali corsie ciclabili
disegnate a lato della carreggiata, creazione di zone a 30 km/h,
installazione di lanterne semaforiche per biciclette, creazione
di attraversamenti ciclabili, utilizzo di alcune corsie bus,
doppio senso ciclabile in alcuni sensi unici per auto. I
principi base, non derogabili, dello studio sono lo spazio per
la mobilità dolce deve essere creato senza ridurre quello già
dedicato ai pedoni e ai mezzi pubblici; la condivisione degli
spazi per la mobilità dolce può essere solo tra mezzi omologhi,
quindi biciclette muscolari, biciclette elettriche e
monopattini".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA