La procura di Genova ha iscritto nel registro degli indagati dieci tra tecnici ed ex dirigenti di Spea, la società del gruppo Atlantia che si occupava di ispezioni e manutenzioni per conto di Aspi, con l'accusa di falso per i report delle gallerie del tratto autostradale genovese. L'indagine era partita dopo il crollo di calcestruzzo dalla volta della galleria Bertè, in A26, lo scorso 30 dicembre.
Negli ultimi giorni i finanzieri del primo gruppo hanno acquisito i report delle ispezioni delle società incaricate da Aspi, dopo che Spea era stata silurata.
Secondo quanto rilevato dai pm, i nuovi report si discosterebbero, anche di parecchio, rispetto a quelli compilati dalla vecchia società. Secondo i magistrati, in pratica, per le gallerie ci sarebbe stato lo stesso modus operandi adottato per i report 'edulcorati' sui viadotti. I nuovi report, invece, avrebbero evidenziato gravi problemi strutturali dovuti a una presenza di calcestruzzo minima, ridotta anche del 90%. Nelle scorse settimane l'ispettore Placido Migliorino, mandato in Liguria dal Mit, aveva rilevato le carenze e così Aspi aveva stabilito di chiudere una ventina di gallerie per i lavori di ripristino. Alcuni tecnici sono già stati sentiti e altri verranno ascoltati dagli investigatori nelle prossime settimane.
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