Si è vista separare dalla figlia
di sei giorni dai giudici dei minori di Genova e ora il suo
avvocato, Claudio Defilippi, ricorrerà alla Corte europea dei
diritti dell'Uomo per segnalare una "situazione inaccettabile".
Alla donna, 44 anni, "è stata sospesa la potestà genitoriale -
denuncia il legale milanese - e il Tribunale e le assistenti
sociali vietano alla mia assistita di poter avere rapporti con
la figlia appena nata". Nel provvedimento che dispone per la
neonata la "collocazione in famiglia di pronta accoglienza" o
"in idonea comunità per neonati" si fa riferimento a problemi
tra la donna e due figli avuti da una precedente relazione e al
"rischio concreto che la madre sottragga se stessa e la figlia
al percorso di valutazione e sostegno che il tribunale ritiene
indispensabile a tutela della bambina". Rischio "non meramente
ipotetico", perché minacciò di rientrare in Russia con il
secondogenito". Per l'avvocato, "non vi è alcun rischio che la
mia assistita ritorni in Russia, non vi sono prove né indizi di
ciò. Non è possibile in alcun modo presumere la volontà di
farlo; mai manifestato interesse in tal senso",.
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