La nuova perturbazione che sta
investendo l'Italia si abbatte sulle regioni più fragili della
Penisola con la Liguria che ha ben il 100% dei comuni con parte
del territorio a rischio idrogeologico per frane e alluvioni. E'
quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei
dati Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca
ambientale). Si tratta, segnala, di una percentuale di rischio
che è la più alta a livello nazionale, dove sono 7.275 i comuni
complessivamente a rischio, il 91,3% del totale. I cambiamenti
climatici con le precipitazioni sempre più intense e frequenti
con trombe d'aria, grandinate e vere e proprie bombe d'acqua, si
abbattono su un territorio reso più debole dalla
cementificazione e dell'abbandono delle aree marginali, ma anche
della mancanza di programmazione adeguata che valorizzi il ruolo
di chi vive e lavora sul territorio come gli agricoltori. A
questa situazione, segnala Coldiretti, non è infatti estraneo il
fatto che un modello di sviluppo sbagliato che negli ultimi 25
anni ha fatto perdere in Italia oltre un quarto (-28%) della
superficie agricola utilizzabile, ridotta ad appena 12,8 milioni
di ettari, a favore di asfalto e cemento che non riescono ad
assorbire la violenta caduta dell'acqua. Secondo Coldiretti
occorre creare le condizioni affinché si contrasti la scomparsa
delle campagne, garantendo un giusto reddito agli agricoltori e
valorizzandone il ruolo ambientale, anche attraverso
l'approvazione della nuova legge sul consumo di suolo.
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