Protesta questo pomeriggio a Genova
in piazza De Ferrari dietro lo slogan "Salute e reddito: le
nostre vite valgono". Al presidio, convocato da un gruppo
eterogeneo di associazioni, hanno partecipato circa 300 persone.
"Siamo qui in questa piazza per indicare quelli che sono i
responsabili di quello che stiamo vivendo" spiegano i promotori
al megafono che nei giorni scorsi avevano lanciato sui social
diversi 'meme' per mettere l'accento sulla responsabilità della
politica da quella locale a quella nazionale, dal sindaco di
Genova Marco Bucci accusato di non aver investito nel trasporto
pubblico al governatore Toti per quanto riguarda la sanità alla
ministra Azzolina "per la mancata messa in sicurezza del mondo
della scuola". "Quello che diciamo è che la responsabilità nella
gestione di questo virus è delle istituzioni - spiegano - e
rifiutiamo la colpevolizzazione dei cittadini e la
militarizzazione delle città".
Un presidio parallelo nella stessa piazza è stato organizzato
un'ora dopo da Genova Antifascista che ha acceso alcuni fumogeni
a illuminare lo striscione "Toti e Bucci maneggi e mastrussi". I
presidi, sorvegliati a vista dalla polizia, si sono svolti senza
momenti di tensione. Si tratta dei primi presidi di protesta
convocati 'legittimamente' dopo la modifica dell'ordinanza della
Regione Liguria che ripristina il diritto di manifestazione in
forma statica, come previsto dalla normativa nazionale.
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