Il colore giallo di cui è tornata a tingersi la Liguria al tempo del covid porta ottimismo tra i proprietari di ristoranti e bar penalizzati dalle norme antivirus con la colorazione arancione. Asporto e consegne a domicilio, questo potevano fare, non sono sufficienti a tenere in ordine i conti delle attività. Il 'giallo' porta un sorriso, come ha detto il presidente della Liguria Giovanni Toti, raccomandandosi però di non abbassare la guardia. E sorrisi sembrano esserci tra gli esercenti dal ponente al levante della regione. "Siamo ottimisti", dice Alessandro Cavo, presidente della Fipe Confcommercio della Liguria e proprietario di un locale nel centro di Genova. "I segnali sono positivi, c'è voglia di tornare al ristorante, di tornare a socializzare a tavola, ma i problemi permangono. La stima del danno causato dalla zona arancione non è stata ancora quantificata, ma non avrà numeri bassi".
La ripartenza non è per tutti come quella di uno sprinter ai blocchi dei 100 metri. "L'annuncio del ritorno al giallo - sottolinea Cavo - è avvenuto venerdì sera e non tutti sono riusciti ad approvvigionarsi. Le consegne delle merci non ci sono stati per molti e così il pieno delle riaperture lo avremo martedì".
Ma chi è riuscito a fare la spesa è soddisfatto: sono tanti, a Genova e in altre località delle riviere che hanno registrato per il pranzo domenicale il tutto esaurito pur tenendo conto delle riduzioni dei posti previste dalle strategie di lotta al virus. Dalle 18 le cucine possono lavorare solo per l'asporto.
"Anche la bella giornata e l'inizio del periodo degli acquisti natalizi - dice Cavo - ha portato i cittadini ad uscire e entrare nei ristoranti".
Anche i bar respirano. "Poter prendere un caffè e mangiare una brioche al banco o a un tavolo è diverso che consumare un caffè da asporto", dicono allo storico caffè Mangini in piazza Corvetto a Genova, il locale amato dal 'presidente degli italiani' Sandro Pertini. Consumazioni più che raddoppiate.
Persone ai tavoli, sotto il sole con vista mare per chi ne ha la possibilità, ma anche chi non ha la fortuna di questa situazione gode. Sono quegli esercizi che per far sedere i clienti nei tavoli all'aperto si sono dotati delle stufe a fungo per non far mancare il giusto calore dell'accoglienza a quei clienti forzatamente persi.
Liguri in giro, quindi, a Genova, come a Sanremo, ad Alassio, Lerici e in molte altre località rivierasche: nei ristoranti, nei bar, a passeggio, ma non in corso Italia, il lungomare di Genova che il sindaco Marco Bucci ha mantenuto vietato per evitare assembramenti nonostante il cambio di colorazione.
Insomma, con il giallo bar e ristoranti sorridono e sperano nell'apertura serale nel periodo natalizio, come auspica il presidente Toti.
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