"Intraprendere un percorso di
condivisione attraverso un tavolo di lavoro permanente con
Regione Liguria, sindacati e associazioni di categoria e unire
le forze al fine di proteggere i lavoratori del sito genovese di
Arcelor Mittal, specialmente in questa fase di grande emergenza
sociale garantendo il futuro dello stabilimento di Cornigliano
con l'accordo di programma". Questo il succo del documento
votato all'unanimità dal consiglio comunale di Genova durante la
seduta monotematica chiesta dalla minoranza e durante la quale
sono stati discussi e votati anche 22 ordini del giorno sulle
varie questioni legate all'ex Ilva. Il documento è stato
illustrato all'aula da Fabio Ceraudo, consigliere M5s ma anche
delegato Uilm a Cornigliano. Lo stesso Ceraudo ha chiesto,
attraverso diversi documenti, anche che la giunta si attivi
affinché sia istituito, in caso di cassa integrazione ordinaria
o straordinaria, un unico bacino per i lavoratori di pubblica
utilità e di assicurare un futuro non residenziale per le aree
che saranno progressivamente dismesse dall'acciaieria. Stesso
concetto espresso anche dall'odg di Alessandro Terrile (Pd) che
ha chiesto che le aree incluse nell'accordo di programma restino
con destinazione industriale. Sempre il Pd è tornato anche sul
tema della bonifica dell'ex centrale termica. Gianni Crivello
(lista Crivello) ha invece sottolineato l'importanza
dell'indotto dello stabilimento. Anche Lega, Fratelli D'Italia e
Forza Italia hanno presentato ordini del giorno sulla
salvaguardia dei lavoratori e sull'integrazione al reddito di
chi è in cassa. Sul tema anche una nota del consigliere
regionale e comunale della Lega Alessio Piana che afferma:
"L'attenzione di Regione Liguria e del Comune di Genova non può
essere indirizzata soltanto a livello locale verso il sito
siderurgico di Cornigliano, dove c'è la lavorazione a freddo, ma
a livello nazionale perché il sistema di lavoro regge soltanto
se il sito di Taranto, completato il piano ambientale,
continuerà la produzione con la lavorazione a caldo, per
tutelare i posti di lavoro genovesi occorre quindi una decisa
azione nei confronti del governo centrale".
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