Lettera aperta al governatore Toti da parte degli studenti liguri che, in controtendenza con quanto avviene in Italia, ritengono il ritorno della scuola in presenza "estremamente deleterio sia per i professori che per noi studenti".
"Fra settembre e ottobre l'orario è cambiato innumerevoli volte seguendo l'andamento dei contagi e si è ritornati alla dad dopo poco più di un mese di didattica in presenza - si legge nella lettera -. Ora, con l'arrivo di una imminente terza ondata, c'è il rischio di ripetere la stessa esperienza: andare a scuola per qualche settimana per tornare in dad non appena la situazione peggiorerà. Questo chiederà continue modifiche dell'orario, in particolare per quanto riguarda l'incidenza della dad sul totale delle ore, scombussolando il lavoro dei professori e quello degli studenti che si ritroveranno così nella più totale incertezza. Allo stesso tempo, al momento non si può pensare di fare piani attendibili fino alla fine dell'anno scolastico, perché l'andamento epidemiologico potrebbe variare innumerevoli volte". Gli studenti firmatari della lettera prendono atto "con frustrazione" come "i media diano esclusivamente risalto a quelle poche persone che, pretendendo di parlare a nome di tutti gli studenti, chiedono di tornare a scuola". E sottolineano come "tali dichiarazioni non rispecchino il pensiero della maggioranza degli studenti. Tutti noi siamo consapevoli che, nel caso in cui si dovesse tornare a scuola, saremmo costretti a farlo restando immobili ai banchi per l'intera giornata, con tanto di mascherine, senza nessuna possibilità di socializzare e di tornare alla 'normalità'" Infine, conclude la lettera "vorremmo far presente che un ritorno in aula adesso implicherà vari altri disagi che andranno a incidere negativamente sulla qualità della vita degli studenti. Le entrate scaglionate richiederanno un recupero di ore che non può essere che fatto al sabato o al pomeriggio, togliendo tempo allo studio o ad altre attività che ogni ragazzo ha il diritto di poter fare, anche a casa propria. E si pensi a quei ragazzi che, dovendo affrontare un viaggio per recarsi a scuola, dispongono, anche in situazioni normali, di un tempo extra scolastico notevolmente ridotto. Inoltre nelle classi spesso è anche obbligatorio tenere le finestre aperte e questo ha già creato e creerà soprattutto nei mesi invernali situazioni invivibili e inaccettabili, con studenti e professori costretti a far lezione con cappotti e sciarpe. Per tutti tali motivi, ci appelliamo al suo buonsenso, sperando che le nostre argomentazioni non vengano ignorate".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA