Troppi costi, circa 120 mila euro
solo negli ultimi tre mesi, pochi aiuti e soprattutto una grande
incertezza per il futuro. La piscina Crocera Stadium di
Sampierdarena, nel ponente genovese, chiude dal 1 febbraio e non
può "ad oggi garantirne la riapertura". Una scelta grave anche
per il ruolo di presidio sociale dell'impianto, presa dopo aver
"coraggiosamente mantenuto accesa la speranza per ben tre mesi -
spiega in una nota Crocera Stadium Ssdrl - durante i quali si è
garantita la prosecuzione delle attività agonistiche". "Stanti
gli orizzonti temporali dichiarati dagli ultimi provvedimenti
governativi, l'assenza di sostegno da parte delle istituzioni e
malgrado i debiti fin qui contratti per comunque garantire un
minimo di servizio, la società si trova comunque costretta a
comunicare la chiusura dell'impianto". Nei mesi del lockdown,
spiega, "a fronte di mancati incassi per circa 250.000 euro,
sono ad oggi stati riconosciuti un ristoro di 3.000 euro
ricevuto dal Governo, l'abbattimento del canone da parte del
Comune di Genova, oltre che una (solo simbolica) riduzione della
Tari: per un totale di soli 18.700 euro". A pieno regime nel
2020 l'impianto sportivo ha lavorato solo 2 mesi, e altri 3 con
vari vincoli, per ulteriori costi e debiti, anche verso gli
utenti, ai quali ha poi riconosciuto i servizi non fruiti.
La società si dichiara orgogliosa del lavoro svolto in questi
anni di gestione, Crociera Stadium aveva riaperto i battenti nel
2003, dopo un quindicennio di abbandono, mani dirigenti oggi
hanno deciso di "alzare bandiera bianca e, alla luce delle
incertezze sul futuro, confermano che in assenza di un urgente
oltre che coerente sostegno economico straordinario, viene messa
a rischio anche la riapertura dell'impianto, se e quando sarà
finalmente consentita dalle norme".
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