"Ho una certa esperienza nei
teatri con situazioni debitorie importanti. Qui sarà come
affrontare uno sport estremo, con l'esigenza di ripartire, in
tempi di pandemia e quindi di limitazione di pubblico. Dovremo
lavorare da subito per avviare un processo di risanamento, ma
nello stesso tempo varare una proposta artistica interessante".
Lo ha detto all'ANSA Giuseppe Acquaviva, da ieri nuovo direttore
artistico del teatro Sociale di Camogli. La crisi determinata
dall'azzeramento, avvenuto pochi giorni fa, dei vertici
precedenti (la presidente Serena Bertolucci, il direttore
artistico Sergio Maifredi e il consiglio d'amministrazione) si è
risolta con l'arrivo di Giuseppe Acquaviva.
Livornese, direttore d'orchestra, violinista e regista, già
direttore artistico dal 2014 al 2019 del Carlo Felice (dove era
entrato nel 2011 come segretario artistico) ed attualmente
direttore artistico del "Premio Paganini", Acquaviva eredita un
Teatro splendido architettonicamente, ma in crisi economica con
un disavanzo di 500.000 euro, in parte figlio della
ristrutturazione, in parte dei costi di gestione eccessivi,
anche se, va detto, l'ultima stagione realizzata da Maifredi, si
era chiusa in pareggio.
Il Sociale di Camogli è rinato come teatro
'pluridisciplinare'. Il precedente direttore artistico, Sergio
Maifredi, arrivava da una solida esperienza nei teatri di prosa,
Acquaviva ha lavorato essenzialmente in ambito musicale: "E'
vero ma tengo a precisare che il mio primo amore è stata la
prosa. Poi ho iniziato a lavorare in un Festival monotematico
(quello di Torre del Lago dedicato a Puccini) e infine sono
entrato in un Teatro lirico-sinfonico. Ora posso pensare a una
programmazione articolata in maniera differente. Del resto mi
piace ricordare che quando arrivai a Genova nel 2011, la prima
cosa che feci fu abbonarmi allo Stabile".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA