Lettera di protesta dei familiari di
Luigi Tenco, che hanno stigmatizzato il monologo di Barbara
Palombelli al Festival di Sanremo, venerdì 5 marzo,
sottolineando che sono state diffuse "notizie improbabili sulla
vita" del cantautore. A rilanciarla sono i consiglieri di
amministrazione della Rai Rita Borioni e Riccardo Laganà, che
nei giorni scorsi avevano già manifestato "disappunto per lo
spazio concesso a volti del giornalismo Mediaset al Festival" e
che sostengono che "tra discutibili palloncini in platea e
monologhi forzati, sembra essere sfuggito, qui e lì, il
controllo editoriale da parte dei vertici aziendali".
Borioni e Laganà chiedono scusa alla famiglia Tenco e
auspicano "che venga riservato uno spazio opportuno e congruo su
Rai1 per poter serenamente rettificare quanto esposto durante la
serata del 5 marzo" e chiedono inoltre "che la direzione
artistica della prossima edizione di Sanremo venga affidata ad
un interno Rai affinché possano essere salvaguardati al meglio
gli autentici valori del servizio pubblico radio televisivo''.
"Ho soltanto citato una mia intervista a Gino Paoli, che ha
ripetuto le stesse parole in diverse occasioni. E mi sono
documentata negli archivi Rai", si limita a replicare Barbara
Palombelli, chiamata in causa in particolare per il passaggio
del monologo in cui, riferendosi a Sanremo, ha affermato
"Pensate che Luigi Tenco proprio qui giocando con una pistola ha
trovato la morte". Frase giudicata 'inopportuna' dagli eredi del
cantautore di Ciao amore ciao.
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